Non si può pensare ad un ruolo di meri esecutori, ci sono competenze che riguardano l’intera comunità educante, insegnati, personale Ata, studenti che vanno riaffermate con forza e decisione. Il senso di questi due giorni – precisa Rosa Cirillo – è fare il punto sulla centralità fragile dei problemi del personale scolastico e delle criticità che ogni giorno i dirigenti devono affrontare: privati dell’organico covid, preoccupati di applicare protocolli e note tecniche, spesso di competenza più delle Asl, degli uffici di prevenzione, dell’Inps, che della scuola in senso stretto. Attività che assorbono il tempo e l’attenzione di chi lavora a scuola e che dovrebbe occuparsi dell’attività didattica e delle sue peculiarità. Un anno con una didattica che vogliamo rigorosamente in presenza perché è a scuola che si recuperano le disabilità, si rispettano le differenze, si cresce costruendo relazioni, si apprende facendo. Un anno che dovrà rinnovare il contratto di lavoro scaduto. Le scuole si apprestano ad aprire le porte a milioni di studenti, in un quadro complessivo insoluto, con condizioni addirittura peggiorate, dal momento che non si è saputo approfittare del calo demografico, di ciò che ci ha insegnato la pandemia. Le cronache di questi giorni – denuncia la responsabile dei dirigenti Uil Scuola – si caratterizzano non per la definizione di risorse per la messa in sicurezza delle scuole, ma per la ricerca di nuovi risparmi, per la gestione e recupero delle risorse. Una visione della scuola lontana da come la legge il Paese e come la fanno funzionare dirigenti e insegnanti. E’ a quella scuola che noi guardiamo, al sistema di istruzione nazionale come risorsa fondamentale del Paese. LOCANDINA IN PDF PROGRAMMA COMPLETO
Non si può pensare ad un ruolo di meri esecutori, ci sono competenze che riguardano l’intera comunità educante, insegnati, personale Ata, studenti che vanno riaffermate con forza e decisione. Il senso di questi due giorni – precisa Rosa Cirillo – è fare il punto sulla centralità fragile dei problemi del personale scolastico e delle criticità che ogni giorno i dirigenti devono affrontare: privati dell’organico covid, preoccupati di applicare protocolli e note tecniche, spesso di competenza più delle Asl, degli uffici di prevenzione, dell’Inps, che della scuola in senso stretto. Attività che assorbono il tempo e l’attenzione di chi lavora a scuola e che dovrebbe occuparsi dell’attività didattica e delle sue peculiarità. Un anno con una didattica che vogliamo rigorosamente in presenza perché è a scuola che si recuperano le disabilità, si rispettano le differenze, si cresce costruendo relazioni, si apprende facendo. Un anno che dovrà rinnovare il contratto di lavoro scaduto. Le scuole si apprestano ad aprire le porte a milioni di studenti, in un quadro complessivo insoluto, con condizioni addirittura peggiorate, dal momento che non si è saputo approfittare del calo demografico, di ciò che ci ha insegnato la pandemia. Le cronache di questi giorni – denuncia la responsabile dei dirigenti Uil Scuola – si caratterizzano non per la definizione di risorse per la messa in sicurezza delle scuole, ma per la ricerca di nuovi risparmi, per la gestione e recupero delle risorse. Una visione della scuola lontana da come la legge il Paese e come la fanno funzionare dirigenti e insegnanti. E’ a quella scuola che noi guardiamo, al sistema di istruzione nazionale come risorsa fondamentale del Paese. LOCANDINA IN PDF PROGRAMMA COMPLETO